Marcianò Antonino
01/01/2004
La morte di Marcianò Antonino avvenuta il 24-06-2002 è l'ennesimo sviluppo tragico della cattiva gestione della sanità.Questa morte si poteva e si doveva evitare in quanto non esistevano quelle problematiche e difficoltà di casi clinici difficili.Ma tutto è dovuto alla negligenza,alla superficialità e alle arroganze dei medici che non hanno adottato le misure minime ed indispensabili per sconvincere l'evento disastroso "la morte". Marcianò Antonino era un bel ragazzo di 29 anni già inserito nel mondo del lavoro,senza alcun problema esistenziale ne materiale.Godeva di ottima salute e di forte spirito psicologico.L'unica piccola difficoltà consisteva nel sovrappeso,ma questo al momento non gli procurava alcun problema.In prospettiva futura per scongiurare che le sue condizioni fisiche potessero degenerare proprio in virtù del sovrappeso decise di operarsi,in modo da poter in breve tempo raggiungere il peso forma.Difatti in uno dei contenitori televisivi pomeridiani seppe dell'esistenza di un'intervento chirurgico che veniva eseguito a roma dal Prof. Alessio Pace che agendo sull'intestino praticando un bay pass sullo stesso,avrebbe progettato l'assorbimento delle calorie e dell'assimilazione di grassi detto intervento.Fu seguito a Roma dallo stesso Prof. Alessio Pace presso la casa di cura privata addominale EUR,con le assi di curazione positive senza rischio alcuno.Le suddette garanzie venivano enunciate dallo stesso Professore della visita preliminare un mese prima dell'intervento.In seguito l'intervento ebbe un esito disastroso che portò il povero Antonino alla morte ad appena 24 giorni dal cosiddetto intervento che come già detto consisteva nel solo assorbimento dei grassi dovuto alla subitanea scarica fegale dei cibi ingeriti.Per i primi tre mesi avrebbe dovuto sopportare dalle dieci alle dodici scariche fegali al giorno fino al raggiungimento finale di due scariche fegali e questo avrebbe comportato nell'arco dell'anno un dimagrimento garantito di circa 50 kg.quindi dal peso di 130 kg. Antonino avrebbe raggiunto dopo questo stesso anno d'allintervento il peso di 80 kg. .Per Supperire alla mancanza di vitamine necessarie alla sopravvivenza,oltre ai normali pasti gli furono prescritte delle pasticche contenenti tutte le sostanze perse per le continue scariche fegali. Ma purtroppo il povero Antonino raggiunse solo i 24 giorni di vita post operatorio e morì il 24-06-2002 per arresto cardio circolatorio avvenuto in seguito a una forte disidratazione per mancanza di sostanze nutritive.Solo dopo morte avvenuta si seppe che questo tipo d'intervento era stato messo da parte e non lo si riteneva più praticabile proprio in virtù dei rischi mortali che esso poteva procurava.E detto come ultima spiaggia l'intervento necessitava di una lunga degenza ospedaliera,addirittura trimestale sotto diretta sorveglianza medica e che il soggetto in cura doveva essere dimesso come in questo caso una degenza di appena sette giorni con temperatura corporea ancora nei limiti di sorveglianza In ultime analisi poichè i medici che praticarono l'intervento sono stati denunciati all'autorità giudiziaria si dovrà allertare se oltre a queste inadempianze dovute a negligenza dei medici,ci sia stato errore durante la fase operatoria.