Mario Marasco

16/04/1996
Era un sabato sera, il 13 aprile del 1996, e mio figlio Mario Marasco esce di casa per una commissione, incontra il cugino con il motorino e va a fare un giro, imbocca una strada a senso unico e sciaguratamente un'auto che procedeva contromano lo investe. Mio figlio nell'urto riporta una frattura ad una gamba e viene trasportato in ambulanza all'ospedale Nuovo Pellegrini di Napoli. Al pronto soccorso si ipotizzò che la frattura avesse danneggiato la vena proplitea, per cui si decise di operare di urgenza. L'operazione iniziò intorno alle ore 24.00 e doveva essere eseguita da un ortopedico richiamato dal vicino C.T.O. in quanto in quell'ospedale reparto di ortopedia, tale reparto è stato istituito dopo la morte di mio figlio. Il medico designato arrivò intorno alle ore 03.00 del mattino. Mio figlio alle ore 3.15 ebbe un'arresto cardio-respiratorio di molti minuti, e solo dopo vari interventi medici fu rianimato. Alle ore 07.00 della domenica l'operazione ebbe termine. Si tenga presente che per tale operazione il tempo medio è di un massimo due ore. Mio figlio fu lasciato in sala rianimazione e l'anestesista che intervenne nell'operazione ci spiegò dell'inconveniente occorso, ma ci spiegò che grazie alla sua opera aveva salvato la vita di mio figlio, che in quel momento dormiva e che la sala di rianimazione rientrava nel normale decorso post-operatorio. La verità era che mio figlio era in coma, aveva avuto danni irreversibili al cervello dovuti alla mancanza di ossigeno avuta durante l'arresto cardio-respiratorio. In sala di rianimazione mio figlio ci rimase ben tredici giorni. I primi giorni non riuscivamo a spiegarci come mai non si svegliava, ed alle nostre richieste di spiegazione ai vari medici di turno, avevamo sempre la stessa risposta:dorme beatamente. Col tempo abbiamo capito che quei medici prendevano tempo, con quale cattiveria, a convincerci che quel decorso post-operatorio per una frattura ad una gamba diventava il calvario di un coma irreversibile per un cervello distrutto. La gravità è che loro non avevano questa certezza poichè il macchinario che poteva verificare le condizioni di mio figlio era guasto. Quando lo sapemmo ci adoperammo in tutti i modi possibili,addirittura fornivamo pezzi di ghiaccio necessari per mantenere la temperatura corporea di mio figlio, che ormai non controllava nemmeno la respirazione ed il battito cardiaco, anche la macchina che produceva il ghiaccio era guasta. Il 26 di aprile del 1996 mio figlio dopo una straziante agonia cessava di vivere, le nostre speranze erano finite. Il giorno stesso della morte di mio figlio denunciai alla magistratura i fatti, fu sequestrata la cartella clinica e fu effettuata l'autopsia sul cadavere di mio figlio. L'indagine e l'autopsia portarono alla citazione in giudizio per omicidio colposo il conducente dell'auto, i due angiochirurgi, l'ortopedico e l'anestesista per negligenza, imperizia e imprudenza nell'effettuazione dell'operazione chirurgica. La prima udienza fu fissata per il mese di ottobre del 1999 ma fu rinviata per una omessa notifica, la successiva prevista per Aprile 2000 non si fece per un vizio di forma e fu rinviato il fascicolo al Pubblico Ministero. La nuova udienza fissata per febbraio 2001 fu anch'essa rinviata, così quella successiva di aprile e poi quella di giugno. Finalmente il giorno 11 dicembre 2001 si effettua l'udienza preliminare:il Giudice rinvia a giudizio i cinque imputati, il processo a loro carico comincerà il 16 aprile 2002. Al momento ci sono voluti sei anni per avviare un processo, quanti anni ci vorranno per completare i tre gradi di giudizio? Nel frattempo continuano ad operare e nessun provvedimento è stato preso a loro carico da parte delle strutture sanitarie. La considerazione del caso la lascio a voi. ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- PROCESSO IN TUTTI QUESTI ANNI HO SPERATO CON TUTTO IL CUORE DI CONTINUARE A RACCONTARE LA STORIA DI MIO FIGLIO MARIO DANDO NOTIZIA DI AVER AVUTO GIUSTIZIA PER LA SUA MORTE, MACCHE' NON C'E' STATA ASSOLUTAMENTE! DOPO 3 ANNI E 6 MESI DALLA MIA DENUNCIA PRESSO LA PROCURA DELLA REPUBBLICA, IL P.M. Dr.VITTORIO RUSSO RINVIAVA A GIUDIZIO, PER OMICIDIO COLPOSO DOVUTO A COLPE PROFESSIONALI, CON CITAZIONE DIRETTA PER LA UDIENZA DEL O6/10/1999: IL Dr.DE VINCENTIIS GIOVANNI (ANESTESISTA PRESSO L' OSPEDALE NUOVO PELLEGRINI) I Dr. PLACINO MAURO E BIANCO GIUSEPPE ( ANGIOCHIRURGHI PRESSO L'OSPEDALE NUOVO PELLEGRINI ) IL Dr. CASERTANO LORENZO ( ORTOPEDICO PRESSO L'OSPEDALE C.T.O. ) L'ING. CRISCITIELLO BRUNO ( CHE VIAGGIANDO CON LA SUA AUTO CONTROMANO IN UN SENSO UNICO AVEVA CAUSATO L'INCIDENTE E QUINDI IL FERIMENTO DI MIO FIGLIO ) PERO' IL P.M. NON SI ACCORGEVA CHE DOVEVA NOTIFICARE L'AVVISO ANCHE ALL'AVVOCATO CIRUZZI DIFENSORE DELL'IMPUTATO CRISCITIELLO E PER L'OMESSA NOTIFICA IL PROCESSO RITORNAVA AL P.M. IL P.M. EMETTEVA NUOVO DECRETO DI CITAZIONE A GIUDIZIO PER L'UDIENZA DEL 23/02/200 MA, ANCHE QUI SI VERIFICAVA UNA OMESSA NOTIFICA ALL'IMPUTATO BIANCO CHE PERO' VENIVA ASSORBITA DALLA QUESTIONE RELATIVA ALLA IRRITUALITA' DELLA CITAZIONE DIRETTA A GIUDIZIO. SECONDO IL GIUDICE MONOCRATICO IL PROCEDIMENTO CORRETTO PREVEDEVA CHE IL P.M. RICHIEDESSE IL RINVIO A GIUDIZIO PASSANDO ATTRAVERSO L'UDIENZA G.U.P. CON CONSEGUENTE NULLITA' E RESTITUZIONE DEGLI ATTI AL P.M. Dr.VITTORIO RUSSO. IL P.M. RICHIEDEVA RINVIO A GIUDIZIO TRAMITE UDIENZA PRELIMINARE CHE, FISSATA PER IL 15/02/2001, SALTAVA IN QUANTO VI FU OMESSA NOTIFICA ALL'IMPUTATO DE VINCENTIIS GIOVANNI. VENIVA RIFISSATA L'UDIENZA PRELIMINARE PER IL 03/04/2001 UDIENZA CHE ANCHE VENIVA RINVIATA ALL'11/O6/2OO1 PURE QUEST'ULTIMA NON SI TENNE PER OMESSA NOTIFICA DELL'AVVISO A DE VINCENTIIS GIOVANNI ED A PLACINO MAURO E VENNE FUORI CHE ERA STATO OMESSO ANCHE L'AVVISO EX 415BIS C.P.P. CHE IL P.M . AVREBBE DOVUTO MANDARE AL DIFENSORE DEL PLACINO ALLA CONCLUSIONE DELL'ISTRUTTORIA. GLI ATTI ANCORA UNA VOLTA RITORNAVANO AL P.M. CHE RICHIEDEVA NUOVA UDIENZA PRELIMINARE L' 11/12/2001. A QUESTO PUNTO LA NOSTRA FIDUCIA NELLA GIUSTIZIA VACILLAVA, AVEVAMO LA SENSAZIONE CHE SI STESSE TRAMANDO QUALCOSA DI POCO CHIARO ALLE NOSTRE SPALLE, AVEVAMO LA CERTEZZA CHE SI CERCAVA IN TUTTI I MODI DI PORTARE QUESTO PROCESSO ALLA PRESCRIZIONE PRIMA ANCORA DI FARLO COMINCIARE. IL GIORNO 10/07/2001 SCRISSI UNA LETTERA CON ALLEGATA RELAZIONE SUI FATTI ACCADUTI, AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA AZEGLIO CIAMPI, AL MINISTRO DI GRAZIA E GIUSTIZIA CASTELLI, AL MINISTRO DELLA SANITA' SIRCHIA, AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SUPERIORE DELLA MAGISTRATURA. IN DATA 25/07/2001 EBBI RISPOSTA DAL SEGRETARIATO GENERALE DELLA PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA NELLA PERSONA DELLA DOTT.SSA PAOLA DE MARTIIS, LA QUALE SCRIVEVA CHE IL PRESIDENTE PUR ESPRIMENDO LA PIU' VIVA PARTECIPAZIONE AL NOSTRO DOLORE PER LA GRAVE PERDITA SUBITA, TUTTAVIA NON POTEVA INTERFERIRE CON LA FUNZIONE GIURISDIZIONALE IL CUI AUTONOMO ED INDIPENDENTE ESERCIZIO E' COSTITUZIONALMENTE RISERVATO ALLA MAGISTRATURA. TUTTAVIA LE QUESTIONI RAPPRESENTATE SARANNO SOTTOPOSTE ALLA VALUTAZIONE DEL CONSIGLIO SUPERIORE DELLA MAGISTRATURA UNICA SEDE PROPRIA DELLE DETERMINAZIONI ORDINAMENTALI E DISCIPLINARI RELATIVE ALLA CONDOTTA DEI MAGISTRATI. ERO DISPERATO, TEMEVO CHE ANCHE LA PROSSIMA UDIENZA SAREBBE STATA RINVIATA, LA PRESCRIZIONE ERA SEMPRE PIU' VICINA E UNA MATTINA PER PROTESTA MI INCATENAI SULLA TOMBA DI MIO FIGLIO MARIO. INTERVENNERO DIVERSE EMITTENTI PRIVATE ED ANCHE LA RAI CON LA TRASMISSIONE " VITA IN DIRETTA " NON AVRO' MAI LA CONFERMA SE FU QUEL GESTO O FURONO LE DENUNCIE FATTE AD APRIRE LE PORTE DEL PROCESSO AI CINQUE IMPUTATI NELL'UDIENZA PRELIMINARE DELL'11/12/2001. IL PROCEDIMENTO PENALE N.3110/02 V SEZ. PENALE G.M. DOTT.SSA CLARA DONZELLI , P.M. DOTT.SSA EVA SCALFATI EBBE FINALMENTE INIZIO. ERA TANTA L'ANSIA DI CONOSCERE L'ACCADUTO NELLA SALA OPERATORIA DI QUELLA MALEDETTA NOTTE DOVE MIO FIGLIO MARIO AVEVA PERSO LA VITA, ERA TANTA LA SPERANZA CHE FOSSE FATTA GIUSTIZIA PER QUELLA MORTE EVITABILISSIMA,MORIRE PER UNA SEMPLICE FRATTURA AD UNA GAMBA A SOLI 16 ANNI E' INACCETTABILE. IN DATA 28/O3/2OO2 EBBI RISPOSTA DAL CONSIGLIO SUPERIORE DELLA MAGISTRATURA, MI FU COMUNICATO CHE IN RELAZIONE AGLI ESPOSTI DEL 16 (IL MIO ESPOSTO) E 26 LUGLIO 2001 (QUELLO DELLA PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA) NELLA SEDUTA DEL 20/03/2002 SI ERA DELIBERATO L'ARCHIVIAZIONE NON ESSENDOVI PROVVEDIMENTI DI COMPETENZA DEL CONSIGLIO DA ADOTTARE. NON POSSO GIUDICARE QUESTA DECISIONE NON CONOSCENDO IL METODO DI GIUDIZIO, PERO' DA SEMPLICE CITTADINO MI RESTANO MILLE DUBBI SULLA FUNZIONALITA' DELLA GIUSTIZIA SU QUESTO CASO E NON RIESCO A GIUSTIFICARE LA GRAN PERDITA DI TEMPO A CAUSA DI OMESSE NOTIFICHE CONTINUE AGLI IMPUTATI E I TANTI VIZI DI FORMA RISCONTRATI. NON VOGLIO DILUNGARMI SUL LINCIAGGIO MORALE SUBITO DURANTE IL PROCESSO. IL GIUDICE DOPO AVER ASCOLTATO LUNGAMENTE I PERITI ED I MEDICI LEGALI DEGLI IMPUTATI E DELLA PARTE CIVILE DECISE DI AFFIDARSI AD UN SUO CONSULENTE TECNICO, IL Dr. PIERLUIGI ZANGANI. IL CONSULENTE TECNICO (CONFERMO' LE CONSULENZE DEI MEDICI LEGALI DELLA PARTE CIVILE) RISCONTRANDO PROFILI DI CONDOTTA COLPOSA DELL'ANESTESISTA Dr. DE VINCENTIIS GIOVANNI NEL RAPPORTO DI CAUSALITA' MATERIALE CON IL DECESSO DI MIO FIGLIO MARIO PERCHE' CAUSA DELL'ARRESTO CARDIACO FU L'ERRATA TECNICA ANESTESIOLOGICA ADOPERATA DURANTE L'INTERVENTO, CARATTERIZZATA DA INADEGUATO LIVELLO DI ANALGESIA TALE DA PROVOCARE CRONICA DEPRESSIONE DEI CENTRI RESPIRATORI, NON ADEGUATAMENTE CONTROLLABILE PER L'ERRATA DECISIONE DI NON RICORRERE ALL'INTUBAZIONE DI MIO FIGLIO FIN DALL' INIZIO DELLA PROCEDURA. MENTRE I PROFILI DI COLPA CHE SONO INDIVIDUABILI NEL COMPORTAMENTO NEGLIGENTE DEGLI ALTRI SANITARI PROTAGONISTI DELL'INTERVENTO NON SEMBRANO ESSERE IN RAPPORTO CAUSALE CON IL DECESSO DI MARIO. IL 09/03/2OO4 IL GIUDICE MONOCRATICO DOTT.SSA CLARA DONZELLI LEGGE LA SENTENZA: LETTO L'ART.530 C.P.P. ASSOLVE BIANCO GIUSEPPE E PLACINO MAURO DAL REATO LORO ASCRITTO PERCHE' IL FATTO NON SUSSISTE NONCHE' CASERTANO LORENZO PERCHE' IL FATTO NON COSTITUISCE REATO. LETTO L'ART.531 C.P.P. DICHIARA NON DOVERSI PROCEDERE NEI CONFRONTI DI CRISCITIELLO BRUNO E DE VINCENTIIS GIOVANNI PREVIA CONCESSIONE AD ENTRAMBI DELLE CIRCOSTANZE ATTENUANTI GENERICHE, VALUTATE PER IL PRIMO, COME PREVALENTI SULLA CONTESTATA AGGRAVANTE PERCHE' E' ESTINTO PER INTERVENUTA PRESCRIZIONE. SENTENZA LETTA FRETTOLOSAMENTE E VIA, IL GIUDICE LASCIO' L'AULA. CI ADDOLORO' TANTISSIMO LA SENTENZA E SOPRATUTTO IL COMPORTAMENTO DELL'ANESTESISTA CHE SODDISFATTO SE LA RIDEVA CON I SUOI AVVOCATI INCURANTE DEL DOLORE DI UNA FAMIGLIA CHE AVEVA PERSO UN BENE PREZIOSO. MA, SE HA UNA COSCIENZA LUI E CHI HA CONTRIBUITO ALLA MORTE DI MIO FIGLIO MARIO DI 16 ANNI PER UNA SEMPLICE FRATTURA AD UNA GAMBA, IL RIMORSO DEVE ACCOMPAGNARLI TUTTA LA VITA. IN DATA 23/04/2OO4 IL P.M. PRESENTAVA APPELLO AVVERSO LA SENTENZA N.3110/02 REG.DIB.2450/04 SENTENZA EMESSA DAL G.M. DOTT.SSA CLARA DONZELLI NELL'UDIENZA DEL 09/03/2004. IN DATA 03/05/2OO6 LA CORTE DI APPELLO DI NAPOLI PRIMA SEZ.PENALE DICHIARAVA MANIFESTAMENTE INFONDATA LA QUESTIONE DI LEGITTIMITA' COSTITUZIONALE PROPOSTA DAL P.M. GLI IMPUTATI ( E SOLO ESSI ) AVREBBERO POTUTO RICORRERE IN CASSAZIONE MA CHIARAMENTE SE NE SONO BEN RIGUARDATI DAL FARLO. PER LORO MEGLIO NON POTEVA FINIRE!!!!! GIUSTIZIA E' FATTA????????